Miglior olio per capelli rovinati
Mantenere dei capelli dall’aspetto sano e luminoso non è un compito semplice, ed è ancora più difficile riparare i capelli danneggiati. Ad influire negativamente sull’aspetto della nostra chioma ci sono numerosi fattori, in primis l’eccessiva esposizione al calore di phon e piastre e le cosiddette bruciature causate dalle tinte. Quando possibile, evitare le fonti di calore e preferire tinte naturali sono degli utili accorgimenti per permettere ai capelli stressati di riprendersi. Questi accorgimenti, insieme ad una dieta sana ed equilibrata, sono fondamentali per la cura del capello. Per far tornare la chioma allo splendore di un tempo non è però sufficiente: è necessario farsi aiutare dai giusti prodotti.
Gli oli per capelli, specialmente se naturali, sono degli alleati indispensabili nella lotta contro i capelli rovinati.
Back to topCome funzionano?
Ogni olio ha delle qualità diverse, come vedremo, ma la loro caratteristica in comune è la capacità di proteggere il follicolo dagli agenti esterni, creando una sorta di barriera protettiva. La regolare applicazione di oli naturali può quindi prevenire i danni, e può favorire la riparazione del capello sfibrato sia idratandolo in profondità, sia isolandolo dall’esterno permettendo la riparazione. Per avere dei capelli sani e luminosi non bisogna però sottovalutare l’importanza della cura delle radici. L’olio gioca un ruolo essenziale nel contrastare la secchezza del cuoio capelluto, sia quando questa è presente per motivi genetici o ambientali, sia nel caso di lavaggi troppo frequenti o effettuati con prodotti troppo aggressivi. In questo caso, l’importanza degli oli sta nella loro capacità di bilanciare l’assenza di sebo naturalmente prodotto quando questo non è presente in quantità sufficienti.
Back to topGuida all’acquisto:
come capire quale prodotto fa per noi? La prima cosa da fare è capire di quale tipo di capello ci si vuole prendere cura. Qualsiasi azione compiuta sui nostri capelli, dalla scelta dello shampoo allo styling, dalla frequenza dei lavaggi alle acconciature, deve essere basata sul nostro specifico tipo di capello. Se non si tratta di capelli lisci, una veloce ricerca su google può permetterci di identificare la categoria di riccio: un capello ondulato 2A avrà delle esigenze molto diverse rispetto a un 4C.
Illustrazione di www.Miche.nz
Una volta stabilito che l’olio di nostro interesse sia adatto alla nostra categoria di appartenenza, è importante controllare la lista degli ingredienti. Se questa è troppo lunga e piena di parole incomprensibili, probabilmente l’olio in questione non è “naturale” come suggerito dall’etichetta. Preferiamo un barattolo che abbia unicamente l’olio stesso come ingrediente, o pochi altri. Ricordiamo inoltre che l’aggiunta di profumi può indicare un contenuto, seppur minimo, di alcol, che può ulteriormente seccare il capello, oltre ad irritare il cuoio capelluto.
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Quale scegliere per i capelli danneggiati?
Il numero uno nella riparazione dei capelli danneggiati è sicuramente l’olio di jojoba. Spremuto dai semi della jojoba, la sua composizione molecolare lo rende particolarmente simile ai naturali oli prodotti dalle ghiandole sebacee del cuoio capelluto. Penetra facilmente nel capello nutrendolo in profondità ed è perfetto per capelli secchi, danneggiati e spenti.
Il migliore al momento in commercio è l’olio di jojoba di Bionoble, che presenta numerosi vantaggi:
- è puro al 100%, senza profumi o altri ingredienti
- è pressato a freddo, in modo da mantenere le sue qualità;
- è dermatologicamente testato;
- è vegano e biologico, non testato sugli animali;
- la confezione è di vetro riutilizzabile, disponibile in diverse dimensioni, e include sia la pompa che un contagocce in vetro;
- ha un ottimo rapporto qualità-prezzo.
Un ulteriore vantaggio sta nella sua versatilità. Oltre alla sua funzione riparatrice sui capelli danneggiati, può essere infatti utilizzato anche sulla pelle del corpo e del viso (anche la più delicata), su labbra e sopracciglia, per ammorbidire le cuticole delle unghie, o come olio per la barba.
Non è adatto per chi desidera una chioma profumata, essendo totalmente inodore, e va ricordato che i risultati non sono immediati: per iniziare a notare dei miglioramenti bisognerà aspettare da qualche settimana a un paio di mesi a seconda del tipo di capello, del livello di danno e della frequenza dell’applicazione.
Back to topCome usarlo?
Sicuramente, con impegno e costanza! Il metodo migliore per ottenere dei risultati visibili è quello dell’impacco, separando i capelli asciutti in sezioni e distribuendo l’olio in maniera uniforme con le mani e con l’aiuto di un pettine a denti larghi. Il tempo di seduta dipenderà dalla nostra pianificazione del lavaggio dei capelli. Ad esempio, se prevediamo di lavarli la mattina, approfittiamone per applicare l’olio la sera prima, lasciandolo agire tutta la notte. Se invece li laviamo la sera, cerchiamo di applicare l’olio quanto prima possibile, lasciandolo agire per almeno un’ora. Procediamo poi al regolare lavaggio e al nostro styling abituale, ricordando di evitare i prodotti scadenti e le alte temperature.
Per i capelli molto ricci, può essere utilizzato anche dopo il lavaggio, sui capelli puliti e asciutti, o per idratare e rendere più luminoso il capello tra un lavaggio e l’altro. È sufficiente passare l’olio brevemente tra le mani e applicarlo partendo dalle punte, spingendo i capelli dal basso verso l’alto, in maniera ripetitiva, e stringendoli dolcemente tra le mani quando le abbiamo vicine alle radici. È consigliabile iniziare con pochissime gocce, soprattutto le prime volte, per osservare l’effetto sul capello e regolarsi di conseguenza, cambiando eventualmente la quantità poche gocce alla volta. La quantità può aumentare per il riccio afro che necessita di maggiore idratazione, e può essere utilizzato quando si opta per un protective style per sigillare l’idratazione.
Gli Oli di Jojoba più venduti
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