L’ANAMNESI FAMILIARE
L’Anamnesi familiare prevede la raccolta di informazioni circa lo stato di salute di Genitori e Fratelli o Sorelle (germani in termine aulico, ovvero carnali perché condividono i medesimi Genitori e quindi il “Germen”).
Viene indicato se sono vivi ed il loro stato di salute (“in apparente buona salute” se sono viventi e sani; sulla sigla abs abbiamo già discusso) o, viceversa, se sono affetti da patologie, oppure ancora se sono deceduti, per quale causa ed a quale età.
Ripeto che per i Soggetti molto anziani non è il caso di insistere nel sollecitarli a ricordare, ma non si pensi che tale indagine sia un mero esercizio statistico.
La vera finalità di tali informazioni è quella di cercare di individuare se nella Famiglia del Paziente esistono malattie con caratteristiche ereditarie o fattori predisponenti per determinate patologie.
Il primo caso riguarda ad esempio alcune forme di diabete o alcune forme di poliposi del colon-retto; mentre il secondo caso riguarda ad esempio la ipertensione arteriosa, l’aterosclerosi o la malattia ischemica cardiaca o cerebrale.
Sappiamo che si discute ancor oggi circa l’effettiva trasmissione genetica di alcune forme neoplastiche; di certo sarà bene indagare circa l’esistenza in ambito familiare di neoplasie mammarie per le Donne e prostatiche per gli Uomini, nonchè in genere di neoplasie del colon retto o dello stomaco verso le quali potrebbe essere rilevata una predisposizione, per l’elevato numero di casi tra gli appartenenti alla stessa Famiglia.
Quando si scopre l’esistenza di una di queste patologie in ambito familiare si potrà scrivere in cartella: gentilizio positivo per etc, etc.
Il termine “gentilizio” deriva dal latino “gens” che starebbe ad indicare non tanto la Famiglia in sé e per sé, quanto proprio la stirpe; si pensi ad esempio alla Gens romana più nota, quella Giulia, che si faceva discendere addirittura da Iulo o Ascanio, figlio di Enea (ne facevano parte sia Giulio Cesare che Ottaviano).
Del resto la Storia ci ricorda molte Famiglie famose affette da malattie ereditarie, come ad esempio la Discendenza della Regina del Regno Unito, Vittoria, oppure quella degli zar Romanov di Russia affette da emofilia, malattia che comporta gravi insufficienze nella coagulazione del sangue; oppure a Famiglie con predisposizioni per determinate patologie neoplastiche, come ad esempio la famiglia Bonaparte che annoverava più di un cancro gastrico tra i discendenti; o ancora, seppur molto meno famosa di quelle già citate, alla Famiglia di Chi vi scrive per ciò che attiene agli infarti del miocardio (6 appartenenti in due generazioni).
L’Anamnesi familiare possiede quindi una finalità di carattere, per così dire, etiologico, ovvero, tendenti a meglio documentare eventuali patologie, del tipo di quelle citate, che il paziente dovesse riferire in sede di anamnesi patologica remota o prossima
L’Anamnesi familiare ha però anche una importante finalità di carattere preventivo.
Si pensi ad esempio alla poliposi familiare ereditaria; se durante l’intervista per la raccolta di una anamnesi familiare un Medico dovesse registrarne la presenza nel gentilizio di un Paziente, è chiaro che verrebbero avviate indagini colonscopiche preventive sul Paziente stesso ed a tappeto su tutta la Famiglia per evidenziare eventuali casi misconosciuti da monitorizzare nel tempo o addirittura da trattare.
Una Donna con età superiore ai 40 anni che non avesse mai effettuato una mammografia, ma che rivelasse una familiarità per cancro della mammella, dovrà certamente essere avviata a controlli clinico/strumentali per escludere una patologia senologica maligna coesistente con la patologia responsabile del ricovero.
Lo stesso discorso vale, ovviamente, per patologie di carattere metabolico.
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