Si può mangiare il burro di arachidi in Gravidanza?
Introduzione
Il burro di arachidi è un prodotto altamente nutritivo e risulta essere un’ottima fonte di proteine per l'organismo.
Il suo consumo è particolarmente consigliato per chiunque voglia prendersi cura del proprio corpo: il burro di arachidi mantiene la pelle idratata grazie alla vitamina B12 presente al suo interno e consente di tenere sotto controllo il cuore, grazie alla presenza di grassi insaturi che riducono il colesterolo LDL nel sangue e che prevengono le patologie cardiocircolatorie.
Il burro di arachidi, se assunto nella giusta quantità, è un ottimo spuntino per le donne in gravidanza. Sono molteplici i benefici che una donna in gravidanza può trarre da questo alimento, il quale può influire positivamente sul suo organismo e sul suo stato d’animo.
Inoltre il consumo di burro di arachidi permette alle donne in gravidanza di assumere l'acido folico necessario al sano sviluppo del bambino.
L’acido folico è infatti un elemento fondamentale per il feto, soprattutto durante i primi mesi di gravidanza, periodo in cui l'alimentazione materna influenza in maniera consistente la formazione del nascituro.
Tutto ciò che una donna mangia durante la gravidanza può comportare, se sussistono particolari condizioni, l’insorgenza di allergie nel nascituro. Lo stesso può dunque accadere per il consumo del burro di arachidi. Il burro di arachidi può dunque essere consumato dalle donne in gravidanza?
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Il burro di arachidi è un alimento nutritivo che può essere assunto dalle donne in gravidanza ma soltanto se sussistono delle particolari condizioni. Se la donna o un altro membro della famiglia molto vicino al nascituro risultano essere allergici alle arachidi è necessario che la donna in gravidanza non assuma questo particolare alimento, il quale potrebbe risultare dannoso per il bambino.
Il burro di arachidi è una fonte di folato, un componente dell'acido folico importante per il mantenimento delle condizioni ottimali del feto.
L'acido folico permette un sano sviluppo non soltanto del cervello del nascituro ma di tutto il suo organismo. Il burro di arachidi è inoltre ricco di calcio, elemento essenziale per irrobustire le ossa dei neonati ma anche delle donne in gravidanza.
Tuttavia il burro di arachidi non può e non dev’essere consumato dalle donne in gravidanza che risultano essere allergiche alle arachidi.
Le allergie alle arachidi, infatti, tendono ad essere genetiche ed è molto alta la probabilità che ci siano dunque dei risvolti negativi anche sul bambino non ancora nato.
L'allergia alle arachidi può dunque essere trasmessa al proprio bambino anche attraverso il consumo del burro di arachidi.
I sintomi che evidenziano l’esistenza di un'allergia alle arachidi possono essere i seguenti:
- gonfiore della gola e della lingua;
- formicolio della bocca;
- soffocamento.
Inoltre risulta opportuno controllare la propria storia familiare per essere certi che nessuno dei propri parenti sia allergico alle arachidi: il bambino può ereditare un’allergia non soltanto dai propri genitori ed è per questo motivo che risulta importante effettuare una ricerca sulle intolleranze alimentari presenti nella propria famiglia.
Una donna in gravidanza allergica alle arachidi deve dunque evitare di mangiare il burro di arachidi ed ogni altro tipo di prodotto alimentare elaborato con l’utilizzo di arachidi. Anche i cibi fritti che sono stati cotti in olio di arachidi possono scatenare potenziali allergie.
Tuttavia le donne in gravidanza non allergiche alle arachidi possono assumere il burro di arachidi senza alcuna preoccupazione, dopo essersi però assicurate che nessun membro della famiglia sia allergico alle arachidi.
In questo caso la donna può godere dei benefici del burro di arachidi, il quale dev’essere sempre assunto nella giusta quantità per evitare effetti indesiderati.
In questo caso l'alimento risulta essere utile a prevenire le allergie alle arachidi nel bambino dal momento che l'assunzione di burro di arachidi da parte della madre comporta la tolleranza di questo alimento nel nascituro.
Back to topSi possono mangiare le arachidi in gravidanza? C'è il rischio toxoplasmosi?
Le future mamme, si sa, devono organizzare la propria alimentazione con cura. Alcuni cibi permettono alle donne in gravidanza di assumere la giusta quantità di calorie utili a garantire il mantenimento di un stato di salute del feto ottimale.
Una donna in gravidanza può tranquillamente consumare verdura e frutta in grandi quantità, addirittura maggiori rispetto a quelle di altri cibi.
Tuttavia alcune donne possono essere soggette alla toxoplasmosi: in questo caso è sconsigliato consumare alimenti crudi di qualsiasi genere e alimenti che non possono essere sbucciati.
La toxoplasmosi è una malattia che può essere contratta non solo attraverso il contatto con i gatti ma anche, e soprattutto, attraverso il consumo di cibi crudi o non ben lavati. La frutta secca non lavata potrebbe essere un veicolo della toxoplasmosi.
Il consumo di arachidi che non vengono lavati e ripuliti adeguatamente dai residui di terra da parte di una donna in gravidanza possono portare allo sviluppo della toxoplasmosi: una donna in gravidanza che desidera consumare delle arachidi deve accertarsi che queste siano adeguatamente ripulite prima di ingerirle.
Le arachidi possono comunque far parte del regime alimentare che ogni donna dovrebbe seguire durante il periodo della gravidanza: bisogna semplicemente avere l'accortezza di ripulire le arachidi e non bisogna esagerare con le quantità consumate dal momento che questo particolare tipo di frutta secca ha un elevato potere calorico.
Le arachidi sono ammesse nella dieta di una donna in gravidanza a patto che non siano presenti nella donna e all'interno della famiglia del nascituro particolari intolleranze. In questo caso le arachidi sono un ottimo alimento proteico da integrare nella dieta. Le arachidi contengono numerose sostanze fondamentali per l’organismo come il magnesio, che aiuta a ridurre i crampi dovuti alla gravidanza, e l’Omega-3, che aiuta lo sviluppo cardiovascolare del bambino.
Studi scientifici recenti confermano che il consumo da parte della futura mamma della frutta secca protegge il bambino dall’insorgenza di allergie alimentari, soprattutto nei primi mesi di vita.
Durante la gravidanza si consiglia il consumo di arachidi non salate e non tostate (la tostatura priva le arachidi di alcune fondamentali proprietà): le arachidi sono alimenti ricchi di acidi grassi mono e polinsaturi, vitamine, fibre e proteine e per questo motivo è sufficiente un pugno di arachidi al giorno per poter godere delle loro preziose proprietà.
Back to topSi possono mangiare le nocciole in gravidanza? C'è il rischio toxoplasmosi?
Il consumo di frutta secca durante la gravidanza aiuta a prevenire la stitichezza, il bruciore di stomaco e il gonfiore.
Le nocciole, soprattutto quelle italiane del Piemonte, contengono proprietà nutritive particolarmente importanti per il benessere della mamma e del nascituro.
Ricche di vitamina B9 (il cosiddetto acido folico), le nocciole sono utili a soddisfare l’aumento notevole del fabbisogno che si manifesta durante l’intero periodo della gravidanza.
È infatti comune che i medici prescrivano alla maggior parte delle donne in gravidanza l’assunzione dell’acido folico sotto forma di integratore per quasi tutto il periodo della gestazione.
La nocciola non è solo ricca di vitamina B9: questo alimento contiene anche tutte le altre vitamine del gruppo B, necessarie ad una donna in gravidanza per mantenere una costante e giornaliera funzionalità del sistema digerente e nervoso.
Il consumo di nocciole da parte di una donna in gravidanza consente l’assimilazione della serotonina, il cosiddetto ormone della felicità, utile a ridurre gli sbalzi d'umore tipici del periodo di gestazione.
Le nocciole sono inoltre un vero e proprio serbatoio di magnesio, elemento capace di mantenere in modo ottimale lo stato articolare e muscolare della donna in gravidanza.
Il magnesio aiuta anche a prevenire l'insonnia, l'attività contrattile dell'utero e gli sbalzi d'umore. Assumendo 100g di nocciole al giorno una donna in gravidanza può integrare dunque la giusta quantità di magnesio.
Non ci sono dubbi: le nocciole apportano una grande quantità di benefici alle donne in gravidanza. Tuttavia queste devono essere consumate dalle donne in gravidanza in quantità limitate, proprio come accade per le arachidi. La frutta secca è molto calorica e quindi una donna in gravidanza deve cercare di evitare di mangiare quantità eccessive di nocciole. Questo, tuttavia, è un piccolo problema che si può facilmente risolvere assumendo una piccola quantità di nocciole al giorno.
Uno degli svantaggi della frutta secca in generale, e dunque anche delle nocciole, riguarda il pericolo di contrarre la toxoplasmosi, una malattia dovuta ad un protozoo.
La toxoplasmosi può essere contratta attraverso il consumo di nocciole contaminate o non lavate adeguatamente ed è una malattia che intacca il feto causando danni anche rilevanti.
Al fine di evitare lo sviluppo della suddetta malattia è necessario assicurarsi che le nocciole (ma anche tutti gli altri tipi di frutta secca, soprattutto quella già sgusciata) siano prive di tracce di terra.
Per ridurre i rischi di contrarre la toxoplasmosi si consiglia di effettuare una scrupolosa pulizia dei prodotti che dovranno essere ingeriti dalle donne in gravidanza.
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